Vendiamo territori, musei, profumi, panini..ma a chi?

Ho avuto modo, ultimamente, di seguire un convegno sulla promozione dei territori, ambiti territoriali con tante speranze, o di confrontarmi con le aspettative di vendita di “ancillary», panini, profumi, colpi di fortuna, di una compagnia aerea di successo.
Benché in fatto di conoscenza dei fenomeni l’approccio possa sembrare diverso, il privato ha una grande capacità di raccolta informazioni su quantità e valore, dati quotidiani da valutare e analizzare, mentre il pubblico ha un compito di promozione che strizza l’occhio a richieste e strategie politiche, con una lettura parziale e ritardata di valori di flusso, entrambe segnalano un problema culturale uguale: la ignoranza del cliente. Chi compra oggi, chi non compra, perché compra e perché non compra, caratteristiche di chi vogliamo che compri domani, sono elementi basici di conoscenza per realizzare azioni efficaci. Sono fattori da sapere per disegnare strategie che permettano di fare incontrare domanda e offerta, adeguando la gamma dei prodotti o centrando la comunicazione su “a chi” e su “come”.
Un sistema di conoscenza costante e aggiornato permetterebbe risultati positivi e un miglior rapporto costi/benefici.

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